Ricomincia la caccia anche quest’anno

a cura di LAV Alessandria

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ALESSANDRIA

Gli animali selvatici vivono il loro ambiente senza chiedere nulla a noi umani, come fanno da milioni di anni a questa parte. Eppure noi li massacriamo.

Durante il periodo della caccia (terza domenica di settembre-31 gennaio) centinaia di milioni di animali selvatici, appartenenti a 59 diverse specie sono legalmente uccisi da un esercito di circa 650.000 cacciatori. Un esercito che può violare le proprietà private senza essere perseguito. Un esercito sempre più anziano e che si riduce di anno in anno. Ma i fucili dei cacciatori ammazzano anche al di fuori dei calendari venatori. I piani di controllo, la caccia in deroga, la caccia di selezione, i piani di eradicazione, sono tutte attività che si sommano alla caccia e causano ulteriori milioni di vittime, ancora sangue innocente versato inutilmente.

La caccia in Italia è praticata in virtù di un articolo del codice civile, l’842, senza il quale nessun cacciatore potrebbe andarsene impunemente in giro per le campagne.

Se un qualsiasi cittadino entra in un campo, può essere legittimamente allontanato o denunciato dal proprietario. Ma non se quel cittadino ha in tasca la licenza di caccia. Grazie all’articolo 842 del codice civile, i cacciatori hanno libero accesso alle proprietà private, quindi i proprietari – piaccia o meno – non possono permettersi di allontanarli. L’articolo 842 fu approvato negli anni ’30 del secolo scorso, in pieno periodo pre-bellico, quando la dittatura fascista aveva un gran bisogno di quante più persone possibile avvezze all’uso delle armi.

Solo nella stagione di caccia 2015-2016 si sono verificati 16 morti e 67 feriti, di cui 15 feriti non cacciatori (3 minori), per armi da caccia in ambito venatorio (FONTE: Associazione Vittime della Caccia).

Non è possibile avere neppure una stima minimamente affidabile che riporti il numero di animali ammazzati dai cacciatori ogni anno. Questo perché i dati sono dichiarati dagli stessi cacciatori che devono segnare il numero di animali uccisi sul “tesserino venatorio” rilasciato dalle province. Ogni animale ucciso deve essere detratto dal “carniere annuale”, cioè dal numero massimo di animali che ogni cacciatore può legittimamente uccidere. E’ chiaro quindi che nessun cacciatore ha il benché minimo interesse a segnare tutti gli animali che uccide, secondo l’equazione: meno ne segna, più ne può ammazzare.

Utilizzando i calendari venatori di quattro regioni, Lombardia, Veneto, Toscana e Sicilia, abbiamo però calcolato quanti animali possono essere legittimamente uccisi: 163.762.034! Per sole quattro regioni.

Per info: 

LAV Lega Anti Vivisezione, 

Provincia di Alessandria http://www.lav.it/sedi/alessandria; tel. 3204795564

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